Lui & Lei
Lode al Cazzo (od ode del cazzo?)
di Pink1966
22.02.2024 |
1.928 |
2
"Poi comincia a produrre la bavetta viscosa
che mi piace tanto legarci la lingua tutta intorno
e spalmarmela sul naso e sulle labbra..."
Una volta avevo provocato una mia amica, chiedendole di provare a decantare l’arte del pompino. Lei ci aveva pensato un po’ e aveva iniziato a raccontarmi che sensazioni provasse. Io, fedele cronista, annotavo. Da questo esperimento, ecco uscire…Lode al Cazzo (od ode del cazzo?)
A noi maialine piace tanto fare pompini
perché il cazzo è una parte anatomica così sorprendente
che non puoi evitare di ammirarlo in tutta la sua impaziente potenza.
Ci pensi?
Lo sfiori appena e succedono un sacco di cose,
si indurisce
diventa rosso, il timidone
si scopre,
e possiamo stirare con la lingua tutte le pieghine della pelle
e assaggiare con la punta i sapori segreti, e inspirarne l’afrore.
Poi comincia a produrre la bavetta viscosa
che mi piace tanto legarci la lingua tutta intorno
e spalmarmela sul naso e sulle labbra.
Esce timida dal buchino,
e il buchino lo allargo con la punta della lingua indurita
E poi…
spingo, spingo, spingo
sulla tua piccola fica.
Le maialine come noi, se non sono svogliate,
possono succhiare per ore un’opera simile
perché sanno godere coi sensi e con la mente.
Le maialine come noi, ci piace vedervi sospirare,
e mugolare, fare le facce buffe tenendo la bocca aperta,
e poi fremere, diventare impazienti
e quando con la mano ci spingete la testa verso la base,
come per farcelo afferrare di più, più ancora,
le maialine come noi non riflettono
lo fanno e basta.
Perché intanto i succhi cominciano a colare anche dal nostro, di buchino.
Il cazzo è in gola, duro e profondo,
l’epilogo è vicino
e lo sappiamo che prima di tornare morbido e indifeso
dovrà alla fine arrendersi,
e offrirci finalmente da bere.
Perché le maialine come noi
non hanno bisogno di andare nei boschi
per succhiare il midollo della vita…
Post scriptum (Anche per provare ad allungare un po' il brodo, visto che gli amministratori di Annunci dicono che è troppo breve per essere pubblicato. E degli haiku ne vogliamo parlare, allora? Solo perché composti da una manciata di parole non sono degni forse di essere letti e pubblicati?).
Ed ecco quindi una confessione al femminile per raccontare il rapporto che si crea con l'organo che, si spera, sia capace di dare piacere. Cosa che peraltro non sempre avviene, tra aspettative esagerate, millanterie declamate come se poi la verità al momento del dunque, ovvero quando il cazzo si presenta all'esame della fanciulla in questione, non venisse vergognosamente a galla.
La categoria più giusta sarebbe, forse, quella delle poesie che, però, qui su annunci non è compresa e chissà poi perché. Il sesso non è, del resto, pur nelle sue infinite varianti, vera poesia, magari declamata da urla, grugniti, sospriri, lamenti, (s)venimenti, orgasmi? Così eccoci a questo dialogo scherzoso, ma neppure troppo, tra una fanciulla e l'oggetto del suo piacere, il cazzo appunto, verso il quale nel tempo, c'è chi (buongustaie) crea una vera e propria dipendenza. Senza che a noi maschietti ovviamente dispiaccia, perché un pompino ben fatto è capace di farti vedere le stelle.
Pink!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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